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Comunicato Stampa N. 193: manifesto della comunicazione non ostile

Comunicato Stampa N. 193: manifesto della comunicazione non ostile

Siamo obbligati a confrontarci con una comunicazione che non è più semplicemente quella verbale o quella scritta che viaggia su carta. Nell’era di internet e della comunicazione veloce, attraverso le chat e i post sui social media la comunicazione assume spesso aspetti e regole che esulano da quelli a cui eravamo abituati. Ecco da cosa nasce il bisogno di pubblicare il Manifesto della comunicazione non ostile. Il giorno 15 maggio 2017 gli studenti e le studentesse della classe I dell’Istituto Professionale di Manutenzione e Assistenza Tecnica e di Servizi Socio-Sanitari e la classe II D del Liceo artistico – IISS Luigi Russo hanno potuto partecipare, con molte altre scuole italiane, alla diretta streaming durante la quale è stato presentato nelle scuole il Manifesto della Comunicazione non ostile, la carta elaborata dalla community di Parole O_Stili per ridurre, arginare e combattere i linguaggi negativi che si propagano facilmente in Rete. A Milano e in altre 3 sedi: Trieste, Cagliari e Matera, la Ministra della pubblica istruzione e alcuni testimonial hanno presentato i 10 princìpi che compongono il Manifesto, stimolando i ragazzi ad una riflessione sugli stili della comunicazione digitale. Parole O_Stili ha l’ambizione di essere l’occasione per ridefinire lo stile con cui stare in rete e magari diffondere il virus positivo dello “scelgo le parole con cura”, perché “le parole sono importanti”. In sintesi e parafrasando il manifesto i 10 principi ci ricordano che il mondo virtuale è reale e devo essere capace di dire e scrivere in rete ciò che sarei capace di dire di persona, perché si è ciò che si comunica, le parole che scegliamo raccontano quello che siamo. 

 Le parole danno forma al pensiero, non posso usarle senza dare loro la giusta importanza, ecco perché prima di parlare bisogna ascoltare, chi ho di fronte potrebbe avere ragione e se imparo ad ascoltare con onestà e senza preconcetti allora le parole sono un ponte, utili per comprendere, farmi capire e avvicinarmi agli altri. Le parole hanno conseguenze e anche se piccole o grandi ogni parola può essere importante e dannosa e se si tratta delle parole degli altri è necessario sapere che condividere è una responsabilità, va fatto leggendo attentamente e comprendendo fino in fondo ciò che si condivide. Proprio perché dietro le parole ci sono le persone è importante ricordarsi che le idee si possono discutere, ma le persone si devono rispettare. Quanto sarebbe bello se il turpiloquio rimanesse fuori dalla comunicazione perché gli insulti non sono argomenti e si può argomentare senza essere aggressivi e scorretti. E nei casi in cui la comunicazione prenda una direzione per la quale tacere è meglio che rispondere io taccio perché anche il silenzio comunica

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