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Comunicato Stampa N. 185: cabaret letterario – il desiderio nella letteratura italiana diamo voce alla poesia in musica

Comunicato Stampa N. 185: cabaret letterario – il desiderio nella letteratura italiana diamo voce alla poesia in musica

Quando la poesia è capace di andare a ritmo di Jazz e la letteratura si presenta in modo teatrale, con un linguaggio allo stesso tempo ironico, divertente, lirico, didascalico e rigoroso, non sai più se di fronte hai un professore di lettere o un cabarettista. Forse è solo la magia della poesia che può e sa trasformare la realtà. Mercoledì 5 aprile, presso l’auditorium di via Beccaria dell’IISS “Luigi Russo”, il prof. Vincenzo d’Amelj Melodia ha presentato il primo di due appuntamenti assolutamente originali incentrati sul tema del desiderio nella letteratura italiana. La lezione cabaret è stata inserita nell’elenco delle iniziative della settimana di contrasto della povertà educativa promossa da Save the Children sul territorio nazionale. Si è trattato di cabaret letterario, “una forma di sberleffo, una forma di satira in musica, musica e teatro che ci porta a vedere la realtà deformata”. È così che lo ha definito il prof. D’Amelj Melodia e il protagonista di questa insolita contaminazione è stato Francesco Petrarca, il poeta del desiderio. La poesia di Petrarca è una poesia di mancata corrispondenza amorosa, ma è questa condizione che alimenta la passione e da essa il genio e la bellezza di versi d’amore. Petrarca, pur parlando d’amore, non scrive mai “io ti amo”, perché egli si chiude dentro al rapporto tra io e desiderio. Desiderio per Petrarca è contraddizione, è volere e non volere. La sua è una tensione desiderante verso tutto ciò che è irraggiungibile, Laura, l’alloro, l’assoluto. Laura in Petrarca deve rimare Dafne che fugge, perché lui possa mutare l’oggetto del suo desiderio, da desiderio per Laura ad amore per la Vergine.

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